Nonostante guardando fuori dalla finestra sembri di essere in ottobre, in seguito alle novità in campo politico degli scorsi giorni, agosto si prospetta il mese più caldo degli ultimi 15 anni.

A sconvolgere tutto il quadro nazionale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata la cacciata ormai attesa, di Fini dal PDL da parte del Presidente del Consiglio, che ha così dato il via alla nascita di un gruppo di moderati che si sono staccati dal giovane partito per cercare di riportare l’attenzione della politica sui veri problemi del nostro paese, tralasciando gli interessi di pochi per quelli della gente comune.

Valori questi che si possono ritrovare anche nel partito di Casini, con il quale Futuro e Libertà per l’Italia, così si chiama il gruppo fondato da Fini, Alleanza per l’Italia di Rutelli ed il Movimento per le Autonomie di Lombardo si sono trovati d’accordo nell’astenersi dal voto per la sfiducia al sottosegretario Caliendo.

Qualcuno, sbagliando, parla già della nascita di un terzo polo o di un partito, non capendo forse che quello che è accaduto è solo frutto del malgoverno di un Presidente del Consiglio che pensa solo agli interessi propri e della sua cricca e di una sinistra, senza leader né identità, in mano a pochi giustizialisti che loro malgrado vivono all’ombra di Berlusconi.

Possiamo dire invece che è nata invece un’area di responsabilità nazionale, che può riunire sia parlamentari del PDL che del PD in quanto il denominatore comune è la volontà di perseguire gli interessi del paese cercando di portarlo fuori da una crisi economica ancora pesante ed una crisi politica e sociale che ci frena non meno di quella finanziaria.

In tutto questo caos c’è chi, come l’UDC, propende per un governo di unità nazionale, o di transizione come qualcuno preferisce chiamarlo, per risolvere problemi annosi come la questione morale ed emanare una nuova e migliore legge elettorale. Altri invece,come Lega e PDL, propendono per andare alle urne in caso di crisi di governo, forti anche del fatto che con l’attuale legge elettorale potrebbero, se vincessero le elezioni, ritornare ad avere una maggioranza forte per governare, senza Fini ed i suoi.

Ad uscirne sconfitta però non sarebbe questa o quella coalizione ma sarebbe il paese intero che si perderebbero mesi importanti che potrebbero servire ad invertire la rotta della nave Italia che attualmente è alla deriva.

Ricordiamoci che con l’attuale legge elettorale noi cittadini non abbiamo la possibilità di scegliere chi eleggiamo, ritrovandoci con i personaggi, senza far nomi, che ricoprono importanti cariche senza aver la benché minima esperienza politica o amministrativa, ma hanno solamente cognomi noti, amicizie importanti o altro!